Vineta è vita, Vineta is life, Vineta ist Leben, Vineta c’est la vie?
Ad una prima impressione, sembra uno slogan pubblicitario. Ma Vineta, breve racconto di Selma Lagerlöf, prima donna ad essere insignita del Nobel per la letteratura, è molto di più: è vivere nella memoria, rinunciare al presente per sostare nell’idillio del proprio passato. È memoria sommersa.
In occasione dell’ottantesimo della Liberazione, Marina Meinero riscrive la storia di questo marinaio, le cui lettere d’amore naufragano con lui, per far riemergere dall’oceano del tempo le parole dei soldati al fronte (tutti i fronti), in un percorso che dall’individuo si proietta fino al sentimento universale dell’uomo.
Musica e movimento, a loro volta personaggi vivi nella narrazione, saranno sostenuti dall’ensemble Forma Libera e da un trio di danzatori. La commissione per i due compositori, Daniele Bisi e Livia Malossi Bottignole, contornerà un capolavoro del passato recente, Il Quaderno musicale di Annalibera di Dallapiccola, per prendere dalla memoria storica della Guerra una traccia, che da quei giorni giunge, nel ricordo, fino a noi.